Pescare nei laghi

...dove sostare ore in compagnia di se stessi
                                                   

E’ molto bello ascoltare un pescatore intento a raccontare la propria passione: un mondo diverso e sorprendente si spalanca davanti agli occhi, mostrando la propria intensa realtà e tutte quelle sfumature, inattese, fatte di piccoli gesti e di grandi emozioni.

C’è il lento discendere delle colline verso le acque dei laghi e l’improvviso emergere di rocce mirabilmente scolpite da millenarie correnti; c’è l’eco sommessa di richiami d’uccelli che fendono l’aria, confusa, per un attimo, col sibilo della lenza lanciata lontano.

C’è, soprattutto, l’amore per quanto circonda ed assorbe lo sguardo ed un profondo rispetto per la natura tutta, pesci compresi.

Perchè, in fondo, la grande scommessa non sta nel pescare l’esemplare più grosso o il numero più elevato di pesci, ma piuttosto nel respirare il proprio equilibrio interiore, nel sostare per ore in compagnia di se stessi e dei riflessi del sole sul lago increspato dal vento.

Il territorio marchigiano, prodigo di acque, offre un vasto numero di laghi e laghetti artificiali accessibili ai numerosi appassionati di pesca sportiva: a Villa Fastiggi, nei pressi di Pesaro, ad esempio, il profondo e limpidissimo Lago Cava è  dimora ideale per lucci, cavedani, carpe, pesci gatto, anguille e persici trota; e se questi ultimi popolano anche il Lago di Berloni (che si distende vicino a Roccosombaccio, piccolo borgo pesarese) e ben si accompagnano ai lucenti barbi del Lago del Furlo (immerso in una natura selvaggia e spettacolare), nella provincia di Ancona sono molteplici le varietà ittiche che animano le acque del collinare laghetto di Monterado (non a caso gestito dall’Osteria del Lago) e dei tanti bacini ricavati dalle cave situate lungo il Fiume Esino, ricchi territori di pesca accessibili ai soci dei diversi club locali.

La provincia di Macerata vanta indimenticabili luoghi dove pescare immersi in incantevoli paesaggi, come il laghetto di Macchie (frazione della medioevale San Ginesio), quello di Serrapetrona e quello di Morrovalle (alimentato, come il non lontano Lago di Mariotti, dal fiume Chienti), pescosissimo paradiso per tutti gli appassionati di spinning, grazie alla gran concentrazione di lucci, black bass, sandre, persici reali e cavedani che si muovono in un fondale piuttosto profondo e vario per vegetazione e morfologia.

Avvicinandosi ancor più alle falde dei suggestivi Monti Sibillini si giunge al Lago di Caccamo (nei pressi di Caldarola), a quello di Polverina (non lontano da Pievebovigliana) ed allo splendido bacino di Fiastra, affascinante nell’irripetibile gioco cromatico fatto da slanci di limpido azzurro e dal verde profondo dei monti boscosi. La posizione incantevole, l’ampiezza dell’invaso e la sua pescosità fanno del Lago di Fiastra il luogo ideale per competizioni d’alto livello, allo stesso modo del non lontano e meno noto (ma ugualmente pittoresco) Lago delle Grazie.

Anche il territorio ascolano offre ottime acque accessibili alla pesca, come quelle del profondissimo Lago di Porto San Giorgio (che, seminascosto da una fitta vegetazione, cela carassi e carpe enormi, pesci gatto da record e anguille a non finire) e quelle del Lago di Talvacchia, posto nei pressi dell’incantevole borgo medioevale di Castel Trosino, arroccato su di uno sperone roccioso a dominio del confine con l’Abruzzo.

Ognuno di questi specchi d’acqua rappresenta quindi, per chi vive la pesca come passione, un piccolo angolo di paradiso nel quale ripararsi e ritrovarsi; ed è sempre con meticolosità ed affetto che il pesce abboccato vien liberato dalla leggera mosca che lo costringe alla lenza: con un agile guizzo l’inconsapevole preda tornerà a scivolare fra i riflessi del lago, seguito dallo sguardo assorto e sereno di chi non ha mai voluto esserne il carnefice.

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